Razzismo nel Cuore di Bue. E Uova. Parole Giovedi.


.. e abbastanza buffo. Non il soggetto ma... le co-incidenze che non sono. Ieri al ritorno del supermercato (dopo cena, verso le 10 e qualcosa) qualcuno da una macchina ha cercato di colpirmi la testa con un pomodoro. Cuore di bue. mi ha mancato per poco, la frutta lasciando la sua polpa rossa sui mattoni del muro sulla mia destra. Storia vera. 


Ecco, pensai. Sono nero. Anzi... sono un ex lanciatore di disco, come la ragazza colpito da un uovo. Percio potrei dire che bisogna fermare quest'onda di odio verso tutte i lanciatori di disco, giovani e vecchi. Pero... se uno spinge (per la guerra e le guerre tra i poveri - che siamo tutti, anche tu che leggi queste parole ma pensa di fare parte di un elite, parola vomitosa. Non lo sei e non lo sarai,) forse alla fine si riesce (a scatenare l'ovvio. Da tutte le parte sembra che ci stanno a prova'.) 

Ma per strada... finora non e cambiato niente. Non sembra che i think tank hanno capito bene l'dea, ovvero 'it's not race, it's place'. Non e razzismo ma luogo - una parola grossa-grossa. In modo molto fondamentale, non solo nelle strade neuronale e il loro sviluppo e i comportamenti poi che emergono da esse ma ancora, penso, piu sotto. 

Forse L'italia e leggermente diverse degli altri paesi occidentali proprio per il concetto ancora relativamente piu diffusa nel luogo-cultura: di patria (definito tempo fa come la distanza che una persona puo camminare in un giorno.) E un'espressione che viene da meccanismi piuttosto profondi. E da fastidio a quelli che vogliono dividere il mondo tra schiavi, noi, e padroni assoluti, loro. Quasi quanto i lanciatori di dischi stranieri. (La prossima volta che qualcuno mi tira adosso un cuore di bue lo prendero in mano, tornero a casa mi faro una bella bruschetta.)

https://torino.corriere.it/cronaca/18_luglio_30/torino-lancio-uova-contro-atleta-italiana-origine-africana-db451026-93d5-11e8-827e-24bcbc32092b.shtml


 
Daisy Osakue colpita da un’auto in corsa. Intervento necessario per rimuovere frammenti di guscio d’uovo dall’occhio. Lei dice: «È razzismo». Ma i carabinieri escludono movente razziale. Il sindaco: «Sei una di noi, insieme isoleremo i colpevoli»

TORINO - Daisy stava tornando a casa a Moncalieri, nel torinese, quando in corso Roma viene colpita al volto da un lancio di uova provenienti da un Fiat Doblò. Era sola, stava attraversando la strada e ha visto che un’auto la puntava: dopo poco ha sentito un forte dolore al volto. Così domenica sera, intorno all’1.30, Daisy Osakue atleta italiana di origine africana specialista nel lancio del disco, è dovuta ricorrere alle cure del 118 e successivamente è stata trasportata all’ospedale Oftalmico dove le é stata riscontrata una lesione alla cornea.

«Vorrei parlare con questi ragazzi - ha spiegato Daisy, con una vistosa benda sull’occhio sinistro - capire perché hanno fatto una cosa del genere. Per me questo attacco così stupido e gratuito è di matrice razzista. L’hanno fatto apposta. Non volevano colpire me come Daisy, volevano colpire me come ragazza di colore. In quella zona ci sono diverse prostitute, mi avranno scambiata per una di loro. Mi era già capitato di essere vittima di episodi di razzismo, ma solo verbali. Quando però si passa all’azione, significa che si è superato un altro muro».

Comments