Parole Giovedi: Roma, il presente e i ricordi nel pomeriggio di Renzi. In un silenzio pieno di musica e tempo.

 




(2014-/+?)

Cazzeggio. Tutti per strada oggi, tutti nel presente, le strade bloccate qua e la, le solite escort, c'era il nuovo idiota-figlio di una brava persona, per dire, in giro e cosi non si passava. I giornalisti Rai mi guardavano male. Dicevo qualche cosa un po' sul volgare - e con la barba e la vecchia giacca nera di cuoio - oramai e come un vecchio amico muto. Quasi quasi esprime delle preferenze. Mi sa che ha anche un nome, tipo, 'Mmpfga' - per giunto una con un cappuccio... sulla mia bici avrei sembrato qualcosa di poco rassicurante. 

Volevo entrare un minuto nel mio posto forse preferito di queste parti. Tutto quel imposizione del presente senza ricordo mi era solo fastidioso. (Oddio, avevo delle monete in mano pronto a lanciare nell'entrata degli uffici del PD che e accanto al mio piccolo oasi. Ma sfortunatamente solo quelle.) 

C'e un odore che accompagna quel tipo di presente condiviso, un odore un po metallico, un po' acido. Sa vagamente di sangue e erba giovane. Di inizio battaglia. Comunque.

Girando intorno al casino sono arrivato comunque al mio oasi. Accanto ad un chiesa c'e una piccola porta di legno. Entri, e subito tutto quel rumore, tutto quel odore, tutto quel presente - sparisce. C'e un porticato in torno ad un giardino di arance ed altre piante. In mezzo c'e una fontana verde con una base senza linee dritte. Nel acqua nuotano lentamente dei coi, le gocce che scendano dall'alto e la loro sussura creano un contesto che avvolge tutti i sensi. Di recente e stata preso dall'accademia (di musica, santa cecilia), e cosi di pomeriggio c'e la musica che esce dalle finestre che danno sul giardino. All'improvviso il tempo si ferma e i ricordi arrivano nel presente - che non e quello di fuori - non come ricordi vissuti ma come elementi del tutto, entrano nel presente e lo riempie. E cosi piu ampio. Sono rimasto pochi minuti, forse meno di uno, ma li, dove i ricordi entrano senza inibizioni, il tempo presente non e lo stesso. Diventano integrato in quello che sei e fai. In quel tempo presente - pure rimanendo nel passato.

E l'opposto del tempo di quelli fuori, quelli nella strada bloccata, che cercano di fare l'opposta: di estendere quel loro presente, quello con l'odore di sangue e battaglia, oltre il presente e cosi annientare la significanza dei ricordi come elementi di quello che sei, e di quello che fai. Di isolare il ricordo. Di eliminare l'espressione del passato. E dei luoghi. Se sapessero che sbaglio...

 

Ma non lo sanno. Le loro narice sono troppe occupate con altri odori. I coi, nel frattempo, continuano a nuotare sotto le gocce e con le vibrazioni della musica nella loro fontana. Alcuni scienziati hanno appena fatto uno studio su un pesce diverso, il pesce-zibra, su cosa succede quando non si distingua elementi in diversi circuiti (luce e odore) ma si mischiano. Spariscono, quei elementi, ovvero alcuni aspetti delle loro percezione e impatto sui comportamenti. Dei pesci. Non uno, ma tutte e due, luce e odore. Come se cercassi di mettere il presente nel passato - si finisce per perdere tutti e due.
I coi...nuotano. In un silenzio pieno di musica e tempo.





 

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