2014
Che luglio.
Si son' aite' in 4. Prima: una conoscenza di anni fa, una di quelle amicizie non definibile come tale, dopo che abbiamo fatto un paio di viaggetti in machina assieme. Lei... non ha superato il 55. L'ho portato dal università dove eravamo a Cleveland durante il mio primo anno, prima della mia.... perdita (nella depressione.) Solo 5 ore in totale assieme, quasi tutto il tempo a parlare in modo gradevole su vari soggetti, uno di quei incontri un po' sorprendentemente soddisfacente ma fissato nel tempo. Non l'avevo più visto da allora. Era anche una gran bella ragazza, occhi scuri ma profondi e attivi. Buona carriera come CFO nella compagnie S&P ma - neinte familia. Niente partner.
Poi il mio/nostro (con un'amica diversa) ex-agente letterario. Anche lui morto prima dei 60. Mi e dispiaciuto anche se ci aveva fatto uno sfavore ai tempi. (Aspettando la parola dato da un editore grosso ha sospeso una vendita a uno minore e così ha fatto sfuggire un buon momento a quell' amica e a me. Prima della fina del mondo, si puo dire, nel 2008.)
Verso la fine del mese poi una vecchia…più che amica di famiglia era un fiore sorridente della montagna a cui una parte della mia stoffa interiore appartiene. Di colpo, inaspettato. Sotto 80. Era ancora splendida, una montanara-montanara.
Tre giorni dopo, la sera del 31, mio padre ovvero cio di lui che era rimasto. Aveva 84 anni. Lo amavo (mi stringe la gola a scriverlo) nel senso che eravamo in parte mischiati nella stessa cosa. Era l'unica elemento di quella familia capace di amare almeno un po'. (A modo loro nello stesso mese sono finiti anche un paio di lavapiatti, ma lavapiattiveri. Ma forse le elettrodometici hanno delle vite diverse.)
E nello stesso periodo sono arrivate certe conseguenze pesantine - (tipo valanghe di merda) - da azioni passati fatti da un paio di villani - due villani - che si consideravano anche apertamente più dei semi-dei. Degli eroi, nel senza mitologico. (Povero Perseo, anche se in fondo era uno stronzo pure lui.) In genere i villani pensano così - che non sono villani ma eroi. Comunque. Sono rimasto un po' fuori binari per qualche settimana. Mi sono lasciato ibernare prima di iniziare ad a-ffettuare. (Nel frattempo uno di loro e morto mentre l'altro.. mi sa che finiro per amazzarlo con le mie stesse mani. Non per vendetta ma per giustizia.)
Il punto (a parte di grattarmi le palle,) cio che collega i villani e l'ibernare con la vita, la morte e i lavapiatti: l'ibernare…se si potesse misurare bene probabilmente si troverebbe certe parti, certe strade nella mia coccia, e anche di altri, relativamente ben collegate. Sono strade in cui rappresentazioni di un me fuori contesto, di un me che a-ffetua (opera nel senso operativo, 'to affect') e che si esprime facendo in tempo reale, 'doing in real time' - nella vita di questo momento non collegato volutamente a tempi diversi ovvero a rappresentazioni temporali inespressi - non c'e. Uno forma di nichilismo motivato fundamentale.
Probabilmente si troverebbe anche che una strada specifica che porta da un quartiere vecchio, in basso, collegato pero ad altri quartieri con altre strade, a una zona...di burocrati e politici, per dire, e a quella rappresentazione di me fuori contesto delineato dal tempo reale, e poco trafficata. Anzi quella strada assomiglia più a un sentiero di asini che una strada come si deve, anche 'ncoccia. Percio, quando fuori e pieno di merda invece di poter seguire una strada che ti porta fuori, tendi a ibernare.
Se si potesse guardare bene in quei due villani si troverebbe l'opposto: la strada di se stesso che fa, sempre pieno di auto e pullman e moto, ecc. La psicopatologia.
Nonché non faccio cose villanesche o da stronzo pure io. Anzi, da idiota. Di cose cattive fanno, in un certo ottico, a volte perfino i lavapiatti ('perché hai (sta' macchina) rotto quel bicchiere?') Ma delle differenze ci sono.
I lavapiatti non tengono rappresentazioni di se stesso in altri tempi. Non sono vivi, ovvero non autonomamente. Senza coscienza, o senza agenzia, 'agency'. Cioe fanno quello che fanno, si esprimono, e finiscono li. Non puoi aspettare che laveranno un piatto ovale che va oltre i loro limiti senza che un fattore fuori, tu, cambia il contesto tipo l'assesto della rete di plastica per far entrare il piatto diverso. Tu porti rappresentazioni varie, di tempi diversi. Sei vivo. Per farlo, cambia l'assesto della rete, in parte devi rappresentare il piatto e la rete senza di te, e senza di loro. Devi creare un espressione - integrativa. Quello che alcuni chiamano la coscienza.
I villani-psicopatici sono simili ai lavapiatti. Creano narrative in cui ci sono sempre, slegate ad altri tempi, in cui le loro azioni sono sempre giustificati a loro stessi appunto perché non tengono conto di alternative, di altri tempi. Sono già piuttosto morti che vivi ovvero muoiono appena non si trovano nel presente. Si perdono. Poco coscienti. Così, formano curve di distribuzione di informazione integrato sempre più legato a se stessi nel presente. E, seguendo, risorse, ovvero sistemi che corrispondono allo stesso. Alla morte. Rompano tutti i piatti ovali. Un modo piuttosto dispendiosa come vivere.
Oggi viviamo in un sistema dominato da lavapiatti. Che ne dite di cambiarlo?
Basta. E ora di uscire in una giornata d'estate, pieno di vita.
Avevo dimenticato, un po di musica. Summertime.
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